La Leggenda di Santa Claus

Quando si parla di Babbo Natale, si fa generalmente riferimento a un personaggio della fantasia, un signore anziano con la pancia e la barba lunga lunga e bianchissima, che sorride sempre e che vive al Polo Nord.
Se invece proviamo ad addentrarci nella storia, noteremo molte somiglianze del personaggio con il vescovo di San Nicola di Mira, nato a Patara nel IV secolo (antica città turca) che si ricorda per la sua esortazione ai parroci di andare a diffondere il cristianesimo in tutti i posti in cui i bambini non potevano andare in chiesa per via del freddo.
La particolarità sta nel fatto che i parroci avevano anche il compito di portare un dono ad ogni bambino che andavano a trovare. Questi preti si coprivano con grossi mantelli di colore rosso scuro per ripararsi dal freddo e portavano con loro dei sacchi pieni di doni per i bimbi e si recavano da loro con delle slitte trainate da cani.
Da qui, la leggenda di Sa Nicola (Santa Claus) che è diventato Babbo Natale e come in tutte le leggende ci sono anche personaggi di pura fantasia, come ad esempio le renne che trainano la slitta e i folletti che aiutano Babbo Natale a creare i regali e a distribuirli.

Un’altra leggenda legata a Santa Claus è la seguente: un nobile uomo caduto in disgrazia, piangeva perché non riusciva a sposare le sue tre figlie non avevdo più la possibilità di dar loro una dote.
Nicola, allora decise di aiutare l’uomo e la sua famiglia, commosso dalle loro preghiere, lasciando per 3 notti consecutive tre sacchi di monete, tramite una finestra aperta nel castello.
L’ultima notte, però la finestra era chiusa, ma Santa Claus non si scoraggiò e decise di calare il sacchetto con le monete giù per il camino, dove erano appese le tre calze messe ad asciugare. E fu così che il nobil uomo e la sua famiglia ritrovarono la felicità.
Legata a questa leggenda c’è la famosissima versione che si racconta ai bambini in cui Babbo Natale regalava cibo e doni alle famiglie più povere, calando tutto dai camini.