La leggenda dell’albero di Natale

In un lontano villaggio di montana, il giorno della Vigilia di Natale, un bambino entrò nel bosco a cercare un ceppo di quercia da bruciare nel camino la notte del 24 dicembre, secondo la tradizione, ma ci mise più tempo del previsto e arrivato il buio non riusciva più ad orientarsi e ritrovare la strada di casa.
Inoltre, iniziò anche a nevicare molto e il bimbo iniziò ad avere paura e incominciò a pensare a tutto il periodo che durante l’anno aveva apettato l’arrivo del Natale e che forse non avrebbe potuto festeggiarlo.
Dopo un pò, il piccolo si addormentò tutto raggomitolato ai piedi di un albero, che intenerito dal bambino abbassò i suoi rami, fino a farli toccare a terra e aformare una capanna protettiva che tenesse al caldo il bimbo.
La mattina seguente, il ragazzino si svegliò e sentì le voci dei suoi compaesani che lo cercavano, fino a quando non li riabbracciò.
A un certo punto, però, una meraviglia attirò la loro attenzione: la neve che caduta durante la notte, posandosi sui rami dell’albero, aveva formato delle decorazioni e dei cristalli che brillavano alla luce dell’alba.
Da quel momento in poi, l’abete divenne il simbolo del Natale e così inizò la lunghissima tradizione che ancora oggi ci porta ad abbellire con festoni e luci colorate questo albero durante le feste natalizie, in ricordo della meraviglia che videro quel giorno lontano gli abitanti del paesino di montagna.
Da quel giorno in poi,  gli abeti hanno sempre avuto la caratteristica dei rami pendenti e rivolti verso terra.