Il presepe

La parola presepe, o presepio è di derivazione latina praesaepe, che significa mangiatoia.
Per noi ha sempre indicato il momento della nascita di Gesù.

In merito al presepe, è bene andare molto indietro nel tempo e ritrovare la figura dei LARI (o lares familiares).
Erano degli antenati defunti che, in base alla tradizione romana, vegliavano e proteggevano la famiglia; ogni antenato era rappresentato da una statuetta fatta di cera o di terracotta che si chiamava “sigillum” che significa seggno o immagine. Queste statuette venivano messe in delle nicchie e poi, in determinate occasioni venivano onorati, accendendo delle candele.

Il 20 dicembre, a Roma si celebravano i Sigillara, festa in cui i parenti si scambiavano tra loro le statuette dei familiari morti durante quel determinato anno e sempre in occasione di questa festa i bambini avevano il compito di disporre le statuette in un abiente bucolico, precedentemente creato.
La sera del 24 dicembre la famiglia aveva la tradizione di riunirsi davanti al recinto del presepe per invocare la protezioni dei lari, ponendo davanti le statuine delle ciotole con del cibo.
La mattina successiva, i bambini trovavano giocattoli e dolci al posto delle ciotole e si credeva che fossero stati i loro nonni e bisnonni defunti.

Il presepe moderno

Secondo la tradizione del presepe visto in chiave moderna, durante il preiodo natalizio e più precisamente nei giorni che precedono il Natale (dall’8 dicembre) ogni famiglia ricrea l’ambientazione della natività cristiana.
Questo porta a dare forma alla capanna in cui è nato Gesù, a sistemare le statuette di Maria, Giuseppe, l’asino e il bue che riscaldarono il bambino nelle notti fredde e la culla inizialmente vuota che ospiterà Gesù dal 25 dicembre.
Oltre ai personaggi principali, si mettono anche i tre re magi che portano i doni al nascituro.
Generalmente, poi, si crea anche tutta la scena e la reale ambientazione di quel momento: per cui si stende della cara verde per il prato, si aggiungono le palme e si crea il sentiero di ghiaina.
Non mancano i pastori, con il gregge, le montagne dietro e sopra la capanna, gli angeli e la stella cometa che indica il punto esatto in cui è venuto al mondo Gesù.