Il presepe in Italia
La tradizione italiana del presepe offre differenze culturali dovute alle diverse regioni che formano il nostro paese.
In modo particolare, i presepi italiani si differenziano per i prodotti usati per creare la scena della natività.
Ad esempio: la tradizione genovese realizza il presepe in legno, mentre in Puglia si utilizza la carta pesta e in sicilia è usanza aggiungere prodotti tipici del posto, come ad esempio: rami di arancio, madreperla, corallo o alabastro.
E’ impossibile dimenticare il famosissimo presepe della tradizione napoletana che viene ricordato specialmente per la realizzazione dei pastori in terracotta.
Il primo periodo che ha dato inizio alla tradizione italiana del presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi, quando nel 1223 diede il via alla prima rappresentazione vivente della natività: il Greccio, dal nome del paesino in provincia di Rieti, che lo ospitò.
Ad Arnolfo di Cambio, invece, si deve il primo presepe scolpito a tutto tondo, realizzato tra il 1290 e il 1292. Le statuette scolpite sono ora a Roma, presso il Museo Liberiano della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Agli Uffizi di Firenze, invece, troviamo l’Adorazione dei Magi che Botticelli raffigurò per la famiglia Medici.
Dal quattrocento in avanti è diventata usanza per le famiglie italiane ricreare la nascita di Gesù in casa, con le statuette dei pastori, la grotta e gli animali, fino ad arrivare ai giorni nostri dove rappresentare il presepe è divenuto un rito a cui non si rinuncia.
In merito al presepe monumentale, è a partire dal XV secolo che si diffuse nelle chiese la tradizione di collocare grandi statue dei anche in modo permanente all’interno delle stesse.
Ad esempio a Bologna, presso la Basilica di Santo Stefano, per le festività natalizie si allestisce ogni anno uno dei più antichi presepi monumentali.
Sempre a Bologna, dal XVIII secolo prese inizio la tradizione della Fiera di Santa Lucia che dura ancora oggi, in Strada Maggiore, dove ogni anno vengono realizzate e vendute migliaia di statuine.